Fra il 1967 e oggi cinque direttori, dieci incisioni, oltre millecinquecento fra rassegne e concerti. Sono i numeri del complesso vocale di Chiampo, particolarmente caro alle comunità degli emigranti vicentini che lo hanno spesso accolto durante i suoi tour
Coro El Vajo, cinquant’anni di attività divisi fra cinque direttori. Li ripercorre il libro “Ricordi”, album fotografico prezioso e struggente, pubblicato con il concorso della Sicit di Chiampo
Era una fredda serata dell’autunno 1967. Gli alpini si erano trovati per la cena del tesseramento e alla fine si misero a intonare i canti della “naia”, i canti alpini che accompagnavano le lunghe marcie durante il militare. Qualcuno aveva fatto parte del disciolto coro “La Falda”. Quanto era bello cantare, unire le proprie voci per ricordare fatti ed emozioni vissute.
“Che ne dite ragazzi se proviamo a far rinascere un coro a Chiampo” dissero Gin Castegnaro e Moreto Bevilacqua, supportati dalla presenza di Abramo Fracaro che, avendo studiato un po’ di musica, poteva dirigere i primi concerti. Così nacque “El Vajo”, che nel primo anno aveva preso il nome di “Coro Alpino Valchiampo”. Il Grande Ufficiale Bortolo Purgato accettò la presidenza, Gianni Peranzani la segreteria e Mariano Zanconato la tesoreria.
Queste sono le radici di un gruppo che mai avrebbe pensato di percorrere tanta strada nel mondo della coralità. Nel 1978 assunse la presidenza l’ingegner Ferruccio Zecchin che aprì nuovi orizzonti, legando parte dell’attività al mondo dei nostri emigranti e loro discendenti. Con un repertorio di canti popolari, ispirandosi alla SAT di Trento e alle composizioni di Bepi De Marzi, il coro cominciò a crescere, sotto la guida ultraventennale di Candido Lucato, subentrato a Fracaro. I crescenti successi hanno portato all’incisione di ben 10 tra dischi e CD. Oltre millecinquecento le rassegne e concerti in ambito nazionale e quarantasei le tournée all’estero, toccando quattro dei cinque continenti.
Le comunità italiane, spesso vicentine in terra straniera, hanno avuto modo di apprezzare El Vajo, che portava una ventata di vita popolare, cantando brani conosciuti, in momenti di grande nostalgia e di velata sofferenza per una patria che troppo in fretta li aveva dimenticati. Stare in mezzo a loro, ascoltare i loro ricordi, commentare insieme luoghi conosciuti nella loro giovinezza, scoprire legami di parentela sconosciuti e conoscenze comuni è stato fantastico.
Mario Marchesi, Paolo Gioco, Francesco Grigolo i maestri che si sono succeduti dopo Lucato. Non solo canto ma tanta umanità ha segnato la vita di questo gruppo, divenuto l’emblema del canto popolare dell’intera vallata del Chiampo. Veicolo culturale, ha curato ben dieci pubblicazioni che narrano la storia della comunità chiampese, tra queste “El Vajo, frammenti di storia e ricordi”, uscita aggiornata nel 2010 e curata del Presidente Ferruccio Zecchin. Da molti anni El Vajo partecipa alle attività dell’Ente Vicentini nel Mondo, di cui fa parte da molto tempo, per contribuire al mantenimento dei rapporti culturali con i nostri “fratelli” sparsi nel pianeta.
Nella foto di apertrura il coro El Vajo e (qui sopra) i Paesi del mondo dove ha cantato